Punta al nord della felicità

in dialogo con gli educatori del Seminario Arcivescovile

È questo il tema della Giornata del seminario che si celebra l’8 dicembre anche nel seminario minore di Taranto. “Che cos’è la vocazione?”, “perché si sceglie di frequentare il seminario?”: sono le domande che abbiamo posto a educatori e seminaristi.
Don Francesco Maranò è rettore del seminario minore di Taranto-Poggio Galeso e direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile e vocazionale. Don Francesco Tenna è educatore in seminario e vice direttore dello stesso Ufficio. A loro abbiamo rivolto alcune domande per capire il significato autentico di un percorso antico e su cui si dibatte.
Don Francesco Maranò, partiamo dal tema di questa Giornata del seminario. Il punto nevralgico è l’orientamento alla scoperta di ciò che rende felici. Un compito difficile, come educatori. Come lo affrontate?
«Tutto il cammino formativo del seminario e quindi anche la Giornata dell’8 dicembre ha come tema “punta al nord della felicità”. Noi come educatori desideriamo che i ragazzi riscoprano il significato più autentico di questa parola: felicità. Spesso viene confusa semplicemente con ciò che piace, o con esperienze superficiali che non lasciano il segno. Desideriamo invece camminare sulla strada della felicità, della maturazione dei desideri di questi ragazzi ma forse di un Desiderio ancora più grande: quello che Dio ha per loro».
Ha ancora senso e perché la scelta di far frequentare il seminario minore?
«Il seminario minore è un’istituzione antica, se pensiamo che è nata dopo il Concilio di Trento, ma mai obsoleta. Senza mai tradire la sua missione, si adatta alle esigenze dei ragazzi e non è un’esperienza di privazione, anzi. I ragazzi sono accompagnati con attenzione nel loro cammino di crescita: da punto di vista spirituale, grazie a don Lucangelo De Cantis e dal punto di vista umano e culturale grazie al nostro impegno e a quello di tante altre persone che volontariamente si lasciano coinvolgere nel cammino formativo della comunità. Non manca il confronto con i loro coetanei, il legame con la famiglia, la parrocchia. Obiettivo del seminario è il bene del singolo ragazzo».
Come si coltiva in un giovane alla ricerca, un percorso vocazionale?
«Non è merito nostro. Ogni vocazione nasce dalla preghiera di tanta gente, dall’esempio di altri sacerdoti, dal sacrificio dei genitori. Dietro ogni vocazione vi è una testimonianza di vita gioiosa. La vocazione nasce per attrazione»
Don Francesco Tenna, come spiegheresti cosa è una vocazione?
«La vocazione è un dono che tutti abbiamo. Tutti siamo chiamati a qualcosa. Il lavoro più difficile è capire come realizzare questa chiamata. Tutti siamo chiamati ad essere segni dell’amore di Dio, ognuno di noi è chiamato a scoprire come concretizzare questo invito. I ragazzi che entrano in seminario, sono presentati dai loro parroci, vivono l’esperienza del weekend vocazionale, con loro coltiviamo un rapporto semplice e costante. Inoltre, il sabato e la domenica lo dedichiamo alla visita nelle parrocchie: dopo la celebrazione incontriamo i gruppi giovanili per vivere con loro un incontro a tema vocazionale».
Come funziona la vita in seminario?
«La giornata in seminario inizia con la sveglia alle 7.00. Alle 7.20 le lodi mattutine e la colazione poi il tempo della scuola (in DiD). Alle 13 il pranzo e tempo libero. Dalle 15.00 alle 19.00 lo studio, con una pausa merenda alle 17.00. Poi un’ora dedicata alla formazione, la cena ed il tempo del gioco. Alle 22.00 chiudiamo la giornata con la preghiera di Compieta».
Qual è l’insegnamento imprescindibile per il proseguo del cammino, che sia in seminario maggiore o nella vita da laico?
«Parlo come ex alunno e anche come educatore: personalmente sono grato al seminario per tutto quello che ho ricevuto. Sono stati e sono anni belli. Crescere insieme, condividere la giornata e poi imparare a conoscersi, a muovere i primi passi da soli, instaurare una relazione educativa. Durante questo periodo si gettano le basi per il proprio futuro».
Se qualcuno fosse incuriosito?
«Può rivolgersi, tramite il proprio parroco, a noi (099 4721177). Stiamo sperimentando una nuova forma di catechesi vocazionale. Potete seguirci sul canale YouTube Arcidiocesi di Taranto e sarete aggiornati sulle nostre attività. Potete condividere anche la nostra giornata attraverso la pagina Facebook – Seminario Minore di Taranto- Poggio Galeso».
di Marina Luzzi